Anteas Bolzano. Chi ben comincia è a metà dell'opera

Anteas Bolzano. Chi ben comincia è a metà dell'opera

11/03/2019

Incontriamo Giuseppe Morciano, per gli amici Pino, Presidente di Anteas Bolzano di recentissima nomina e precisamente dal 1 gennaio scorso.

Il cognome tradisce origini meridionali, pugliesi per l'esattezza, ma Morciano è altoatesino d'adozione, vivendo alle pendici delle Dolomiti fin dal 1970.

Garbato, signorile, gentilissimo, il neo Presidente ci racconta il successo, ben oltre le aspettative, dell'evento inaugurale della sua Anteas:

“Per segnalare il nuovo corso dell'associazione abbiamo organizzato un momento pubblico, aperto alla cittadinanza – spiega infatti Morciano – e la partecipazione di cariche pubbliche, oltre che di cittadini interessati alla nostra attività e ai nostri servizi, ci ha piacevolmente sorpresi”.

Testimonianza ne sono le tante uscite stampa, a livello locale, che Pino ci mostra con giusta soddisfazione: è confortante, per inciso, verificare come il terzo settore sappia ancora fare notizia ed intercettare curiosità e attenzione.

D'altra parte, migliorare le relazioni istituzionali e ottimizzare la visibilità di Anteas Bolzano sono fra le finalità principali di questa giovane Presidenza.

“In passato la nostra associazione ha sofferto di un certo isolamento, viceversa – chiarisce il Presidente - noi siamo impegnati a cambiare decisamente approccio, anche grazie all'ottimo rapporto che vantiamo con la FNP provinciale. In sostanza, vogliamo fare rete, intensificando e consolidando relazioni forti e stabili sia con l'amministrazione, sia con le altre associazioni, in uno spirito di efficace collaborazione a favore del benessere sociale della comunità”.

E tale spirito “aggregante” sta già producendo i primi frutti:

“Il Sindaco di Bolzano, Caramaschi, proprio in occasione dell'inaugurazione, ci ha regalato un ingente quantitativo di libri per la nostra Biblioteca che piano piano si sta arricchendo in maniera importante”.

Ma Anteas Bolzano non è soltanto luogo di letture.

“Sono tantissime le attività che offriamo ai soci: dal trasporto sociale alle gite, dai corsi di formazione in diverse discipline, a seminari per la promozione della salute e del benessere. Senza dimenticare la ginnastica, la nostra corale di altissimo profilo e, ancora, il ballo”.

Il ballo Presidente?

“Si, sì e devo dire che è proprio dove faccio più fatica – confessa Morciano – perché uno non ha proprio idea di quanta energia riescano ad esprimere ottantenni e persino novantenni, nella danza. Da non riuscire a stargli dietro!”.

E come non essere solidali con Pino, noi che abbiamo il fiatone dopo mezza rampa di scale…

Certo, per fare tante iniziative, per offrire così numerosi servizi occorre uno staff imponente e ben organizzato.

“La sede Anteas di Bolzano ha oltre 80 volontari per un totale di circa 20 mila ore di volontariato svolte nel 2018. Non mi posso sicuramente lamentare anche se aumentare il numero delle persone che dedicano gratuitamente il loro tempo per sostenere le nostre attività, con un'attenzione specifica per il coinvolgimento delle nuove generazioni, resta un nostro obiettivo permanente”.

Pratico e determinato, Pino Morciano dimostra una disinvoltura associativa inversamente proporzionale al suo essere un Presidente “matricola”.

“In realtà non sono propriamente nuovo del settore; mi sono occupato per decenni di volontariato, in particolare sul fronte dell'integrazione dei migranti. Del resto la sensibilità etnica, qui a Bolzano, dove convivono la cultura tedesca e quella italiana è particolarmente spiccata”.

E deve essere proprio per questa specifica sensibilità che Anteas Bolzano è anche, contemporaneamente, Agas, ovvero la traduzione in tedesco del nostro acronimo ( Nationaler Verein aller aktiven Altersgruppe fur die Solidaritat).

Va a mille questa Anteas Agas, non c'è che dire. La domanda è allora d'obbligo: è cambiata la sua vita da quel primo di gennaio, giorno della sua elezione?

“Decisamente sì. Quasi stravolta. Il più penalizzato probabilmente è il mio cane con cui ero abituato a fare lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Poi, chiaramente, devo sottrarre tempo alla mia famiglia. Senza considerare il mio mare (quello pugliese intende Morciano), dove avevo programmato di recarmi più spesso dopo la pensione”.

Eppure, possiamo non trapela alcun rammarico, alcuna nostalgia dalle sue parole. Ci spiega il perché, Pino?

“Semplice. Perché mi piace quello che faccio, mi piace contribuire, tramite Anteas a fare stare meglio le persone. Non ho avuto una vita facile, e poter dare e ricevere affetto, aiutare gli anziani a socializzare, vedere che si divertono, ecco tutto questo non solo mi ripaga di eventuali sacrifici, ma, davvero, dà senso al quotidiano”.

Le premesse per una bella storia di Anteas ci sono tutte.

Chi ben comincia è alla metà dell'opera, si dice, e siamo sicuri che a Bolzano, anche grazie all'impulso di questa nuova Presidenza, il vecchio adagio si concretizzerà nel migliore dei modi.